AMBIENTE: CEDU il caso “russo” del cimitero 

L’ampliamento cimiteriale illegittimo può arrivare a violare il diritto al rispetto per la vita umana e familiare.

Il caso è quello di cimitero che si era gradualmente ampliato in danno della proprietà del ricorrente proprietà.

Durante il procedimento giudiziale i consulenti tecnici avevano accertato che il suolo e l’acqua del terreno di proprietà del ricorrente erano pericolosamente contaminate. 

Il ricorrente vince, ma l’inerzia delle Autorità persiste, così occorre arrivare sino alla Corte CEDU.

La Corte di Strasburgo ha quindi ritenuto che l’articolo 8 della CEDU fosse violato dalle autorità locali che non avevano eseguito la decisione dell’autorità giudiziaria che aveva imposto al Comune di adottare gli opportuni provvedimenti per impedire la prosecuzione dei disagi ambientali provocati dal cimitero alle proprietà dei vicini.

Oltre la materia cimiteriale è interessante questo pronunciamento per come la tutela dell’ambiente venga declinata come tutela della vita e dell’integrità fisica ai sensi dell’art. 8 comprendendo la protezione contro i danni causati dall’inquinamento ambientale, indipendentemente da chi o quali circostanze siano all’origine del danno.

La sentenza: Corte EDU Sez. III Case of Solyanik v. Russia (Application no. 47987/15) 10 maggio 2022.

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